Dunque, entrambi hanno gli attributi di un dio marziale. Ancora, Adamo di Brera, che scrisse nell’XI sec., descrivendo il tempio di Upsala afferma che lì venivano adorate tre divinità, cioè Odino, Thor e Freyr, ovvero la famiglia divina. La stessa cosa avveniva in Sicilia (Eschilo, Le Etnee), nel tempio presso la città di Adrano venivano grandemente onorati Adrano, la sua divina consorte Etna/Hybla e i loro figli gemelli Palici, appellati i Signori.
Odhr, il Furioso.
I Druidi in Sicilia.
La presenza in Sicilia degli etnici Senone (Senone di Mene è un illustre cittadino della città di Mineo, citato da Cicerone nelle verrine) e Teuto, e ancora l’appellativo del condottiero siciliano Ducezio (Ducezio era nato a Mineo, il cui nome, in greco Mene, deriva dal nordico Min cioè ricordo, memoria. Per ulteriori informazioni su questo condottiero in odore di sacerdote druida, rimandiamo all’articolo: “Gli Dei Palici e le sacre sponde del Simeto. Ducezio principe e pontefice”, miti3000.eu), l’aggettivo Odhr, furioso, rinvenibile nel nome del dio Adrano e poi ancora l’uso in Sicilia del tipico linguaggio runico o metafisico utilizzato dai Druidi e rinvenibile nel toponimo Ass-Hor, città della provincia
di Enna, costituiscono traccia della comune etnia e, di conseguenza, della comune mitologia tra la Sicilia e l’Europa settentrionale, tenendo ovviamente conto degli inevitabili adattamenti locali. L’attribuzione alla mente (MN) di un potere creativo, che è un leit motiv druidico, è rinvenibile nel toponimo Mene (mente), corrispondente alla città di Mineo (ricordo, memoria), patria del Senone citato da Cicerone nelle verrine, nei pressi della quale sorgeva il tempio (in origine una grotta) oracolare degli dèi Palici, figli dell’Avo siciliano; nel suono runico ass che compone il toponimo Ass-ör e che significa il “pronunziatore”, “colui che crea attraverso la parola” e fa sì che il potere del pensiero diventi materia, si manifesta tutto il potere effuso dalla semantica religiosa germanica. Questo è quanto afferma lo studioso scandinavo Kenneth Meadows, nel linguaggio runico: “ass esprime la capacità dello spirito di essere contemporaneamente dentro e fuori le cose create” e “rappresenta il potere che viene ricevuto ed espresso attraverso la mente”. Ass, nell’alfabeto sacro scandinavo, è la runa che simboleggia il dio Odhr-inn.
Le comuni origini tra il sud dell’Europa, la Sicilia, e l’estremo nord, la Scandinavia, a nostro avviso vengono ancora tradite dal medesimo simbolismo, la svastica o croce dei ghiacciai, la croce inscritta nel cerchio, la spirale, ma anche dalla presenza dei Senoni, in Sicilia come in Svezia; anzi, il nome della Svezia probabilmente deriva proprio da Svea rike, ovvero il regno dei Sviones.
Il termine Suiones viene utilizzato da Tacito e, in seguito, con la variante Sueones, dallo storico germanico Adamo da Brera. Quando, poi, la coltre di ghiaccio provocata dai cambiamenti climatici intercorsi, le cui tracce sono rinvenibile nei testi sacri avestici, seppellì la Scandinavia in tempi immemorabili, i Suiones furono costretti a migrare verso il sud del mondo, dove il “dio sole” continuava a splendere senza veli.